Estate – Autunno 1. Il Dramma della Valtellina (Sondrio)Pubblichiamo questa Cronaca dal 1. Luglio 1. 98. 7 fino al Dicembre 1. Valtellinesi, dall’alluvione alla frana del Pizzo Coppetto, con la formazione del lago della Valle di Pola, e il successivo isolamento di Bormio, fino all’apertura di una pista provvisoria per permettere il collegamento tra la Valtellina e la Bormio, drammi, cronache e curiosit. In piazza Sant’ Antonio Zamberletti con il comandante dei vigili del fuoco di Milano, Leonardo Corbo, e l’ ispettore capo dei vigili del fuoco Cesare Sangiorgi, ha seguito le operazioni di soccorso che a quell’ ora, nel pieno della notte, erano affidate all’ esercito e si svolgevano sotto la luce delle fotoelettriche.
Gli AB2. 05 e CH4. Antares di Viterbo avevano dovuto abbandonare il campo con lo scendere della notte, dopo aver portato in salvo centinaia di persone. Riprenderanno la loro opera questa mattina, ma intanto per tutta la notte la brigata meccanizzata Legnano con il 6. Scene spettrali, purtroppo non nuove, proprio qui in Valtellina.
Zamberletti ieri mattina, dopo aver visto le previsioni del servizio meteorologico dell’ aeronautica, aveva lanciato l’ allarme. Ai tre giorni di pioggia battente si sarebbero aggiunti, questa era la previsione, fortissimi nubifragi. Di qui la decisione della Protezione civile di allertare le prefetture delle province interessate, una vasta area del nord che abbraccia di fatto tre regioni. Neppure Zamberletti poteva prevedere per.
I soccorsi sono stati immediati ma le difficolt. Anche le comunicazioni sono state difficili, spesso interrotte.
Non dobbiamo sguarnire le aree che nelle prossime ore potrebbero essere interessate da analoghi fenomeni, diceva Zamberletti. L’ allarme meteorologico infatti . Erano le cinque e mezzo del pomeriggio di ieri, al comando di Sondrio la voce del carabiniere arrivava confusa, dalla radio da campo.
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Come erano confuse le notizie che giungevano dall’ epicentro del nubifragio che ha investito la Valtellina e le alti valli del Bergamasco. Poi, nella nottata, una terribile conferma: a Tartano, un paesino sperduto che domina una piccola valle, trenta chilometri da Sondrio, una frana aveva spezzato via l’ hotel Gran Baita. Tra le macerie, i primi soccorritori arrivati a marce forzate dai paesi vicini avevano estratto sette cadaveri. All’ ospedale di Morbegno gli elicotteri cominciavano a scaricare i feriti. L’ hotel Gran Baita, 2.
Il mito di Dracula si perde nei secoli, ma non tutto quello che si . Pubblichiamo questa Cronaca dal 16 Luglio 1987 fino al Dicembre 1987, con trascrizioni e articoli di giornale, del tragico periodo vissuto dai Valtellinesi, dall’alluvione alla frana del Pizzo Coppetto, con la formazione del.
Roma, non era certo al completo, ma nessuno al momento pu. Il capoluogo della Valtellina . Tre giorni di pioggia Tre giorni di pioggia battente e, venerd.
La fase di transizione. Con la conclusione del tiburio e delle sei campate sulle navate laterali (cinque nella navata centrale) la chiesa La Battaglia di Ostia fu la pi. Il motivo va ricercato nella penuria di. Mombasiglio (castello delle Frabose) «Posto sulla cima del colle che ospita il borgo storico di Mombasiglio, gode di uno spettacolare panorama sulle colline sottostanti. Nel 1095 il Castello Questa voce o sezione sull'argomento Calabria non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Calabria regione (IT) Regione Calabria (EL)
Racconta un testimone, seppure indiretto, una donna del paese vicino: E’ venuto gi. Ha preso in pieno un condominio che sta poco pi. Due piani, il tetto spiovente di ardesia, le terrazzine, le ringhiere di legno. Dei due gestori dell’ albergo, Marcellino e Ottavina Gusmeroli, non si sa pi. Si conoscono i nomi di alcuni dei feriti: Carla Trizzi, 7.
Mario Molteni, 7. Ilde Pirraferri, 6. Ermenegildo Fagnini; Gino Reato, 5. Gerardo Colla, 3.
Non sono gravi, hanno riportato solo fratture. Due bambini di otto anni, Magda Ceppi e Gabriele Grossi, sono stati ricoverati in via precauzionale. Sotto la luce delle fotoelettriche, per tutta la notte sono proseguite le ricerche sotto le macerie, nella speranza di trovare ancora vivo qualcuno dei dispersi.
Nella piazza della chiesa il quartier generale dei soccorsi. Questo sembra essere il fatto pi. Sono straripati fiumi e torrenti, spazzate via strade e ponti, interrotte le comunicazioni telefoniche e le forniture di energia elettrica. E ancora piove, ancora non . Tutto questo in pieno week- end, con le valli piene di turisti, gli alberghi e i campeggi quasi al completo. Quando la frana ha travolto l’ albergo di Tartano, gli ospiti se ne stavano in camera o nei saloni comuni in attesa dell’ ora di cena: fuori c’ era il solito acquazzone, non c’ era proprio niente di meglio da fare. L’ allarme, in molte zone, era stato dato gi.
Ma come si fa a bloccare una stagione turistica gi? E poi, a complicare una situazione gi. Ma con il buio anche questi sono rimasti bloccati. Nel primo pomeriggio, solo per poco non si era rischiata un’ altra strage.
Settantacinque ragazzini di Bovisio Masciago, in provincia di Milano, stavano trascorrendo un periodo di vacanza in un campeggio in localit. E’ straripato il torrente Masino, e i ragazzi sono rimasti isolati.
E’ la Valmalenco che preoccupa i geologi, per l’ alta probabilit. In tutta la zona sono straripati torrenti, evacuati alberghi, abitazioni e campeggi. Bloccata la provinciale, ma anche la strada che costeggia il lago fino a Sondrio . Gravi gli intralci anche sulle linee internazionali. Nel Canton Ticino, oltre Bellinzona, . Pure l’ autostrada, a Faido, . Gli automobilisti hanno trascorso la notte in autostrada, in attesa che la situazione si chiarisca.
Il maltempo e le frane hanno colpito durissimo anche nel bergamasco, in val Brembana e in val Seriana. Black- out telefonico ed energetico e bloccata l’ unica strada che conduce ai paesi pi. I mezzi di soccorso hanno tentato di raggiungere le zone alluvionate attraverso la Valtellina, dal passo di san Marco. In tre giorni sono caduti 5. Le avvisaglie si erano avute all’ alba, quando a Cusio e Cassiglio, in alta val Brembana, le strade erano state invase dai detriti, dopo una prima, piccola, esondazione del fiume. Gli sbarramenti sono stati spazzati via, sono crollati i ponti, le frane hanno invaso le strade, travolgendo le auto posteggiate.
Interi paesi, come Lenna Vallese, Santa Brigida, hanno dovuto essere evacuati. Le strade impraticabili Isolata anche Foppolo, con le sue centinaia di turisti arrivati in pullman per il fine settimana. Impresa ardua per i soccorritori giungere dove si presumeva fosse pi. Speriamo che le nostre raccomandazioni abbiano almeno avuto l’ effetto di far affluire la gente nelle zone pi. Dall’ elicottero vediamo campeggi, paesi alluvionati completamente deserti. Vuote le case, le automobili, le tende. Non possiamo ancora scendere a controllare, ma abbiamo fiducia che non ci siano vittime.
In quasi tutti i paesi delle valli bergamasche, le zone a ridosso degli argini dei fiumi sono state sgombrate. I danni cominciano dalla zona alta di Mezzoldo e proseguono fino alla parte bassa della valle, a Zogno e Sedrina.
A Camerata, nel tratto tra San Giovanni Bianco e Lenna, il fiume ha fatto crollare una casa e cinque persone si sono messe in salvo all’ ultimo momento. Sgombrate le caserme dei carabinieri di San Giovanni, San Pellegrino e Branzi. Proprio a San Pellegrino, localit. La Protezione civile ieri non escludeva la possibilit. Fiumi e laghi, al nord, hanno raggiunto ormai nella maggioranza i livelli di guardia, e se la pioggia continuer.
In altre regioni la situazione non . Se non smette di piovere, si rischia la catastrofe.
TRAVOLTI DAL FANGOSONDRIO – “Mi sono salvato perchp sono alto. Da uan settimana era in vacanza alla Gran Baita. Nella tragedia di Tartano . Ecco il racconto dei drammatici secondi quando la massa di fango e acqua ha spazzato via l’ albergo.
ERO DIETRO la veranda e guardavo la pioggia che scendeva a dirotto. All’ improvviso, in mezzo al prato, ho visto sbocciare una massa d’ acqua gigantesca, grigia e marrone.
Per un attimo siamo rimasti fermi, inebetiti. Non avevamo neppure paura. Avevamo l’ impressione che l’ acqua non arrivasse mai, che ci mettesse un’ eternit. Colla parla a fatica al telefono del reparto medicina dell’ ospedale di Mordegno.
Si interrompe, cerca di organizzare le idee come a non credere di essere ancora in vita. In trenta secondi la valanga . Io sono alto 1,9. Non riesco a pensare alla fine di quelli pi.
L’ ho sollevata dal fango e dall’ acqua e sono riuscito a trascinarla al sicuro. Non mi ricordo chi fosse, certamente una ospite dell’ albergo. Forse siamo stati degli ingenui. Sulla montagna dalle finestre dell’ albergo vedevamo formarsi cascate d’ acqua, sapevamo che frane avevano bloccato alcune strade. Ma non ci preoccupavamo.
Le ripeto, eravamo degli ingenui. E poi l’ albergo ci sembrava solido, ci sentivamo sicuri. E invece all’ improvviso da dietro la vetrata abbiamo visto l’ acqua arrivare.
Il condominio sopra l’ albergo si . Ho ancora la scena negli occhi. Il racconto di trasforma in angoscia: Non ce la faccio a pensare a quei poveretti, saranno stati una decina seduti sotto la veranda a guardare ingenuamente la pioggia. Adesso le ho tutte piene di lividi come se avessi fatto una partita a calcio. Quando noi superstiti eravamo fuori, mentre continuava a piovere, ho pensato: Adesso arriva la seconda ondata. Eravamo terrorizzati, sapevamo che le strade erano bloccate, che i soccorsi avrebbero messo molto tempo ad arrivare. Ci hanno detto che le jeep erano state bloccate pi.
Alla Gran Baita c’ erano almeno 4. Campo. Il sabato e la domenica non ci sono mai. Tutto il pianterreno dell’ albergo . E poi, mentre aspettavo i soccorsi guardavo il primo piano con i terrazzini tutti puliti. Era perfetto come se nulla fosse successo. Qui finisce il racconto di Gerardo Colla. Ma la tragedia della Gran Baita ha anche altri sconosciuti protagonisti.
Per esempio un ignoto soccorritore che, stando alle parole di un abitante di Campo, il paese vicino, . Racconta Umberto Barlascini: Eravamo a casa, che aspettavamo qualcuno di ritorno dalla Gran Baita per farci raccontare cosa era successo, la tragedia, quando abbiamo saputo che, poco prima delle otto un uomo ha gridato, ha chiesto aiuto mentre veniva afferrato da una nuova valanga. Lo hanno cercato in tutti i modi, ma non c’ . Anche l’ elicottero a un certo punto per il buio ha sospeso le ricerche.
E la moglie del cantoniere di Campo aggiunge: Ho continuato a guardare col binocolo l. E’ incredibile: l’ acqua continuava a scendere come se si fosse in mezzo a un fiume.
L’UNITA’ 1. 9 LUGLIO 1. SCONVOLTE VALTELLINA E VALBREMBANA. PAESI EVACUATI, STRADE INTERROTTEPROTEZIONE CIVILE MOBILITATADISASTRO IN LOMBARDIAMORTI, FERITI, DISPERSI NELL’ALLUVIONEFiumi in piena, frane, smottamenti. Dopo tre giorni di pioggia un violento nubifragio si .
Ed ecco che accade un imprevisto: una ruota del mortaio rimane impantanata e non c'. La popolazione genovese, poco propensa a farsi comandare da uno straniero, lei che da secoli domina i mari del Mediterraneo, coglie la palla al balzo.
La pietra delle giuggiole ed il quartiere pi. Fu importato nelle nostre regioni dai Romani e tuttora . Oltre a questo il decotto di giuggiole era usato una volta come rimedio contro la tosse e per far guarire dalle infiammazioni, essendo riconosciute a questo frutto propriet. E' questo il periodo nel quale pi. La pietra dei dragaggi.
I dragaggi del porto di Genova e le esplosioni che scuotono i palazzi dei vicoli son un argomento molto attuale. Come ci ricorda la lapide marmorea i lavori costarono 1. Erano 2. 13 anni che non si provvedeva a questi lavori ed i fondali si erano ridotti a due palmi.
Le pietre antiche della Via Aurea. Da qualche tempo son in corso lavori nel sottosuolo di Via Garibaldi. Come sempre, quando si scava sotto un'antica strada c'.
Le pietre della carit.